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ns. prot. n. 1320/Sede/2015: Problematiche sulla PEC segnalate dalla CCIAA di Arezzo

 Prot. n.  1320/Sede/2015  Arezzo,  14 dicembre 2015

A tutti gli Iscritti all'Albo dei Dottori Commercialisti e degli
Esperti Contabili di Arezzo
L O R O     S E D I
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PROBLEMATICHE SULLE PEC SEGNALATE DALLA CCIAA DI AREZZO

 

      Il giorno 17 novembre 2015 la CCIAA di Arezzo ha convocato gli Ordini Professionali e le Associazioni di Categoria in merito alle PROBLEMATICHE LEGATE ALLA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC) DELLE IMPRESE a seguito della Direttiva del 27/4/2015 emessa dal Ministero dello Sviluppo Economico che ha dettato ulteriori istruzioni in merito.


      L’obiettivo è quello di mettere ordine al sistema PEC in modo che tutte le comunicazioni telematiche e, in particolare, le notifiche del cosiddetto PROCESSO TELEMATICO, possano avere la certezza che il soggetto sia raggiunto.


    Primi elementi fondamentali chiariti dalla direttiva e punti cardine del sistema sono:

 

 a)      Ogni impresa (società o individuale anche minime – non soggette a procedura concorsuale) deve essere dotata di un indirizzo PEC;
b)      La PEC deve essere propria e ad ogni impresa deve essere collegata una ed una sola PEC (titolarità Esclusiva);
c)       La PEC deve essere comunicata al Registro Imprese;
d)      La PEC deve essere mantenuta attiva.

 

      Questi punti sono i requisiti indispensabili per garantire la validità delle notifiche e delle comunicazioni con modalità telematiche.


      La Camera di Commercio e, nello specifico, l’Ufficio del Registro delle Imprese ha analizzato la situazione dei propri archivi ed ha rilevato circa 10.500 posizioni irregolari  suddividendole nelle seguenti fasce:

 

1)      PEC PROFESSIONISTA MULTIPLA – (circa 500 casi) vi sono PEC di Professionisti indicate quale PEC di Imprese. Queste Posizioni non sono idonee perché non è garantita la esclusività dell’indirizzo. Tra l’altro esse sono foriere di responsabilità del professionista in caso di Notifiche (che a quel punto sono regolari).


2)      PEC MULTIPLE IMPRESE – (800 situazioni circa) Trattasi di quegli indirizzi di imprese che sono segnalate in più imprese (è normalmente il caso dei gruppi societari le cui società spesso hanno indicato le capo gruppo o le società di riferimento).


3)      PEC cosiddette “del Cittadino” – sono quelle la cui estensione prevedeva il “.gov” ed erano state introdotte alcuni anni fa dal governo per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione. L’indirizzo non è valido per le comunicazioni e quindi dovranno essere sostituite.


4)      PEC revocate – (sono circa 2.800) sono tutte le caselle che sono state revocate (per mancato pagamento o altro). Una volta cancellato l’indirizzo potrebbe essere del tutto inattivo o stato riassegnato ad altri (anche al di fuori di Arezzo o d’Italia) con evidenti distorsione del sistema e incertezza nelle notifiche.


5)      PEC comunicate ma inesistenti – sono casi nei quali l’indirizzo non corrisponde a nessuna casella.
6)      PEC non formalmente corrette – trattasi degli indirizzi mal comunicati o iscritti in quanto presentano caratteri (il punto, la linietta, lo spazio etc).
7)      PEC non comunicate – (circa 6.500) è il numero più elevato.

 

   La CCIAA, trovandosi in difficoltà per la revisione di tutti gli indirizzi e non essendo dotata, la direttiva, di risorse economiche da devolvere all’intervento, chiede la collaborazione di tutti i professionisti e delle associazioni di categoria per la prevenzione e la sistemazione delle interferenze citate con particolare riferimento a quelle dei numeri 1 – 2 – 3 – 4.

 

    A tal fine, iniziando dalla numero 1–PEC Multipla del Professionista e 2-PEC MULTIPLE IMPRESE,  a partire dal    prossimo dicembre / gennaio, invierà delle comunicazioni ai professionisti (via PEC) che, in proprio o le cui aziende, incorrano nelle difformità con suggerimento di sistemazione delle posizioni.

 

   Nella discussione, per completezza, i presenti si sono soffermati anche sugli aspetti sanzionatori derivanti dalla mancata regolarità della PEC: possiamo riferire in merito che gli uffici della CCIAA preposti stanno comportandosi in maniera ragionevole nel senso che:

a) al momento della presentazione delle pratiche verrà dato un periodo di tempo per la sistemazione della PEC;

b) in caso di inerzia si può arrivare anche alla cancellazione della PEC comunicata, con notifica della pratica al Tribunale del Registro delle Imprese e irrogazione di sanzioni.

E’ importante, però, valutare che se la PEC è inesistente tutte le pratiche di iscrizione al Registro verranno rigettate o iscritte, poi, successivamente alla irrogazione di sanzione per ritardata iscrizione, d’ufficio. Con problemi sulla posizione della impresa relativa.

 

Nella discussione abbiamo fatto presente che molti problemi sono relativi alle imprese piccole (agricoltori è un esempio lampante), che molte volte non hanno neanche il Computer e non conoscono neanche cosa sia una PEC. Pur riconoscendo la difficoltà odierna sul punto la normativa emanata non prevede nessuna esclusione e la PEC rimane obbligatoria.

 

   La presente circolare è unicamente informativa per i colleghi che vorranno prestare la massima attenzione sul tema cercando di prevenire le tematiche riportate in modo da poter indirizzare al meglio l’attività di ogni singolo Studio.

 

   I migliori saluti.

 

Ordine dei Dottori Commercialisti e degliEsperti Contabili di Arezzo
Il Presidente
dott. Fabio Battaglia